Basilica di San Sebastiano
E' la chiesa più grande di Ferla; ha impianto a tre navate con 41 metri di lunghezza e 41 di larghezza.
Fu edificata la prima volta nel 1481, il terremoto del 1693 distrusse totalmente il tempio quattrocentesco che fu ricostruito secondo un modulo più ampio ed un programma plastico-decorativo ricco di pregi artistici. La navata destra fu dedicata all'Immacolata, quella centrale a San Sebastiano, quella sinistra alle Anime del Purgatorio, nelle navate laterali si aprono otto cappelle, quattro per lato. Per l'apparato plastico della singolare facciata fu chiamato l'architetto e scultore buccherese Michelangelo Di Giacomo il quale, per la prima volta, in tutta l'esperienza decorativa del barocco ibleo, elevò l'effimero a dignità di scultura, "la macchinetta" del portale è il migliore esempio scultoreo del barocco del Settecento siciliano. Per le decorazioni interne furono chiamati abilissimi stuccatori, per le pitture fu incaricato Giuseppe Crestadoro, autore della grandissima tela che sovrasta l'altare maggiore.
All'interno si conserva il preziosissimo simulacro del Patrono San Sebastiano in legno d'arancio del 1530,
un'altro esempio di preziosa fattura è il simulacro dell'Immacolata, statua lignea del 1721, utilizzata anche per l'incontro di Pasqua, vi sono anche le statue di Sant'Antonio di Padova, il Cristo alla Colonna chiamato "U Signuri a Culonna" , il Patriarca San Giuseppe, un Crocifisso e un maestoso Cristo Risorto chiamato "U Gessummaria",
anch'esso utilizzato per l'incontro di Pasqua. La festa di San Sebastiano fu istituita il 13 Settembre 1642 con bolla di Papa Urbano VIII, la chiesa fu resa sacramentale il 28 Maggio 1660 con concessione di Papa Alessandro VII.
Fu edificata la prima volta nel 1481, il terremoto del 1693 distrusse totalmente il tempio quattrocentesco che fu ricostruito secondo un modulo più ampio ed un programma plastico-decorativo ricco di pregi artistici. La navata destra fu dedicata all'Immacolata, quella centrale a San Sebastiano, quella sinistra alle Anime del Purgatorio, nelle navate laterali si aprono otto cappelle, quattro per lato. Per l'apparato plastico della singolare facciata fu chiamato l'architetto e scultore buccherese Michelangelo Di Giacomo il quale, per la prima volta, in tutta l'esperienza decorativa del barocco ibleo, elevò l'effimero a dignità di scultura, "la macchinetta" del portale è il migliore esempio scultoreo del barocco del Settecento siciliano. Per le decorazioni interne furono chiamati abilissimi stuccatori, per le pitture fu incaricato Giuseppe Crestadoro, autore della grandissima tela che sovrasta l'altare maggiore.
All'interno si conserva il preziosissimo simulacro del Patrono San Sebastiano in legno d'arancio del 1530,
un'altro esempio di preziosa fattura è il simulacro dell'Immacolata, statua lignea del 1721, utilizzata anche per l'incontro di Pasqua, vi sono anche le statue di Sant'Antonio di Padova, il Cristo alla Colonna chiamato "U Signuri a Culonna" , il Patriarca San Giuseppe, un Crocifisso e un maestoso Cristo Risorto chiamato "U Gessummaria",
anch'esso utilizzato per l'incontro di Pasqua. La festa di San Sebastiano fu istituita il 13 Settembre 1642 con bolla di Papa Urbano VIII, la chiesa fu resa sacramentale il 28 Maggio 1660 con concessione di Papa Alessandro VII.